Elogio dello stracchino, disapprovazione del Light

Un giorno ho fatto la spesa online. Il bello della spesa online e che puoi delegare a qualcun altro il tempo, le scelte e qualcun altro si smazzerà la fatica di caricare a spalla bottiglie e detersivi fino a casa.
Grazie spesa online.

L’altra parte bella della spesa online e del 21esimo secolo e la facilita con cui puoi decidere cose, soltanto attraverso una spunta.
Spunta la casella e scegli come pagare.
Spunta la casella e scegli se chi farà la spesa al posto tuo deve chiamarti per chiederti come sostituire ciò che non trova o può fare lui senza disturbarti.

Fai tu, penso, mi fido ciecamente.
Tanto sceglierai (da accordi del sito) ciò che ci somiglia e che costa uguale.

Che gioia il 21mo secolo.

Ebbene, il rider a me assegnato é Sandro.
Sandro va a fare la spesa per me, me la porta nell’orario stabilito e io sono tutta felice.
La sistemo in frigo, che solo la spesa è online, Sandro mica è una colf, e trovo lo stracchino.
O meglio, uno stracchino.
Perché ha il 30% di grassi in meno, é senza lattosio e senza sale e non è LO stracchino che avevo scelto, magari terminato.

Un panetto di Das praticamente.

Ora, anziché spalmarlo sul pane tostato (che-e-una-cosa-che-amo-e-benedico), penso ci farò una torta salata*, per fargli fare quello che merita: Struttura e volume.
 
Ma questo mi impone delle riflessioni che vi scarico volentieri.
Se non ho delle necessita nutrizionali da seguire , SE NON DEVO NECESSARIAMENTE prestare attenzione al contenuto di sale, di grassi o di lattosio, (ne fare le formine da pitturare per i bambini) per quale ragione dovrei scegliere un prodotto così formulato?

I motivi sono molti e hanno spesso a che fare con l’iper attenzione alla dieta di cui il mondo occidentale soffre e con una sempre crescente richiesta di prodotti che abbassino l’ansia cibo-correlata.
Immaginiamo che in teoria questi prodotti nascano per chi ha una (o piu) necessita cliniche.
Bene no?
Ma se non ho una necessitá specifica, perché credo sia meglio per me acquistare un prodotto “senza”?

Perché acquisto senza glutine se non ho problemi glutine-correlati? Perché sento che il latte senza lattosio mi dà meno fastidio, se non sono intollerante?

Motivo n.1
Perché abbiamo fatto tante diete e siamo (ancora) convinti che magro = bello, dimagrito = giusto, quindi, che stiamo seguendo una dieta o meno, che abbiamo necessita o meno di ridimensionare il nostro peso scegliamo light per sentirci a posto con la coscienza.
Come scegliamo proteico, come scegliamo senza zuccheri aggiunti, come scegliamo senza glutine…
Ci occorre davvero? No.
Ne abbiamo un oggettivo vantaggio personale? no.
Allora a cosa ci serve?

Motivo n.2
Abbiamo necessita di ricevere dall’esterno il permesso o meno di mangiare qualcosa.
L’approvazione.
Come i bambini.
La dieta sembra come quando da piccoli chiedevamo continuamente: “ mamma posso?”.
Dove la mamma è interpretata  dal nutrizionista o dalla dieta stessa.

Motivo n.3
L’idea del light, del meno, del senza ci fa sentire autorizzati a spostare in avanti i nodi che non riusciamo a snodare del nostro rapporto col cibo o col peso.
E light, dunque posso mangiare in tranquillità.

Tu puoi mangiare in tranquillità anche gamberi fritti arrotolati nel lardo di colonnata con la parmigiana come verdura.


Vediamo un secondo le definizioni legislative sull’etichettatura.
Per scrivere light su un prodotto questo dovrebbe contenere il 30% di grassi in meno dello standard del prodotto stesso.
Ad esempio, se domani volessi produrre uno stracchino light, dovrei verificare quanti grassi ha lo stracchino standard (confronto oltre che sugli standard anche su stracchini esistenti) e ridurre a partire da quello.

Se ragioniamo in termini pratici e sulle porzioni standard*una porzione di stracchino,( ovvero formaggio fresco magro, ovvero con meno del 25% di grassi su 100g) sarebbe di 100g.
Se contiene il 30% di grassi in meno, per raggiungere la parita calorica, ci occorrerebbero circa 25-30g di piu.
Un cucchiaino.

Quindi, se proprio vogliamo ragionare strettamente sui numeri e basta*, l’autorizzazione a mangiare con tranquillità è un’autorizzazione che pesa un cucchiaino.

Ora con onestà.
Baratteresti il sapore e la consistenza di un prodotto standard per un cucchiaino in piu?
Magari sì, magari no.
Ma prova a prendere uno specchio e farti questa domanda guardandoti.

E poi prova a ragionare se, la tua risposta affermativa non includa altro.
Cosa c’è dentro a quel cucchiaino “concesso in più?
Concesso da chi?
Per evitare o alleggerire quale senso di colpa?

Ecco, se cercavi un confronto sui prodotti light e un consiglio sui valori nutrizionali, sei nel posto sbagliato.
O forse è proprio la domanda che è sbagliata.
Qui troverai sempre domande aperte, spunti di ragionamento e pochissime verità assolute.
Spiace.

Della torta salata ti lascio la ricetta però:

Ingredienti:
n.1 pasta sfoglia o brisée
Radicchio q.b.
Un formaggio che hai sbagliato a comprare, insapore ma che faccia volume
3-4 Cucchiai di parmigiano
1-2 manciate di noci
Sale, pepe

Procedimento:
Cuoci il radicchio in padella con sale, olio, acqua se serve e 1\2 cucchiaio di zucchero di canna.
Scherzo, usa lo zucchero che vuoi, non cambia nulla.
Amalgama il radicchio cotto (meglio se lo fai freddare)  col formaggio insulso, il parmigiano e le noci.
Metti tutto sulla sfoglia e inforna a 180gradi C per il tempo che ci vuole (30min circa).
Mangia pensando che la prossima volta, a fare la spesa non ce lo mandiamo Sandro.

*porzioni standard alimenti Sinu – Crea Nut, se hai una dieta personalizzata, il discorso è da ricalcolare, forse

*2 ha senso? No.