Come faccio a mangiare lentamente?
MANGIARE PIANO E’ COSÍ IMPORTANTE?
Oggi proviamo a concentrarci su un aspetto spesso tralasciato. Rispondiamo prima ad alcune domande fondamentali, motivo di crisi…
- Esiste un tempo giusto per consumare un pasto? NO
- Esiste un numero giusto di morsi*? NO
*si chiamerebbe paranoia, ossessione, fissazione…
Quindi da dove viene fuori questa notizia che sta sulla (nella) bocca di tutti i nutrizionisti?
A che serve mangiare piano, oltre a sembrare il rimprovero della mamma e della nonna che tentano di educarci e non figurare dei cinghiali a tavola?
Mangiare lentamente permetterebbe di ampliare non pochi parametri che contribuiscono a migliorare la consapevolezza del momento, a migliorare la digestione (in alcuni casi fino all’alvo) e a fare una cosa che questi anni di polpettamento* generale ci stanno facendo dimenticare: Masticare.
*polpettamento: periodo storico attuale (2020-2022) in cui il genere umano sente l’inspiegabile bisogno di rendere polpetta qualsiasi alimento.
Polpette di verdura, polpette di legumi, polpette di polpette.
In questo periodo storico polpettiamo.
Lo so che le premesse piacciono poco a tutti.
Dunque andiamo alle strategie.
Come si fa a mangiare piú lentamente se non ho l’abitudine di farlo e a tavola con gli altri quando ho finito il mio pasto loro hanno appena iniziato?
Metterci consapevolezza è sempre utile, finché dura.
Intendo dire che è quasi impossibile pensare ad ogni pasto “devo mangiare piano” e ricordarsene e farlo. Prova a pensare ad un’altra azione a cui sei abituatao. Respirare, camminare…
Immagina se ora ogni volta che respiri dovessi pensare apro la gabbia toracica, faccio entrare l’aria nei polmoni fino a gonfiare, poi la tiro fuori e ripeto.
Per 12-15 respiri al minuto, circa 18.000 al giorno, impegnativo no?
Ecco, questo primo punto può funzionare qualche volta, quando siamo concentrati, allineati o ci facciamo caso.
Se noto che oggi ho finito mezzo panino in 5 secondi (percepiti) posso rallentare per la rimanente metà.
Il primo passo per cambiare qualcosa è riconoscerla.
Sei sicurao di mangiare tanto velocemente oppure non esistendo una classifica né uno standard, in generale vuoi rallentare? Allora la prima cosa da fare è sapere da dove parti. Prova a tirare uno sguardo al telefono o all’orologio ed eventualmente appuntati l’orario in cui hai iniziato a mangiare e quello in cui hai finito. Prova a farlo per qualche giorno, su pasti e in momenti diversi.
Oggi un gelato, domani una pasta al forno, dopodomani un panino veloce.
Il secondo passo per cambiare qualcosa è cambiare qualcosa.
Questa era forse la parte a che ti interessava: i come.
Mi scuso per averti fatto sorbire tutto il precedente, ma era importante.
Come mangiare più lentamente, oltre a farci caso, concentrarsi e impegnarsi per riuscirci.
1. Non importa cosa mangi, non importa dove sei, a metá porzione ti fermi, appoggi le posate e bevi 1-2 bicchieri d’acqua, poi riprendi.
2. Non importa cosa mangi, non importa dove sei, mangia con la mano che non usi abitualmente.
Se sei mancinoa, mangia con la destra e viceversa.
La tua attenzione sará concentrata sul fare qualcosa che ti risulta meno spontaneo e ti obbligherà a mangiare più lentamente.
3. Non importa cosa mangi, non importa dove sei, a ogni boccone (se non stai mangiando un panino), posa le posate.
Che come dice Camilla Bendinelli nel suo libro se si chiamano posate, andranno posate ogni tanto…
4. Non importa cosa mangi, non importa dove sei, Bevi (acqua).
Stabilisci che a ogni pasto ci sono 1-2 bicchieri d’acqua, meglio se lo interrompono anziché consumarli solo all’inizio o solo alla fine.
Ci metto la faccia che non ti si diluirà nulla all’interno, non perderai un numero sostanzioso di nutrienti, non rallenterà la tua digestione ma al massimo vi farà sentire un po’ più pieniriempiti per più a lungo.
Il punto numero 5 è sempre il più difficile: prova, sperimenta e vedi come va.