Un dolce fatto in casa è sempre meglio?
IO NON COMPRO MERENDINE, A MIO FIGLIO SOLO TORTE FATTE IN CASA.
Stamattina stavo facendo colazione.
Sul tavolo ci sono una tazzina di caffè e una Crostatina all’albicocca.
Quale è la prima cosa che mi é venuta in mente?
- Devo fare la spesa
- Forse era meglio quella al cioccolato (come quando davanti alle penne lisce pensi alle penne rigate)
- Ho svuotato lo zaino della scuola
- È un prodotto industriale e confezionato, quindi è il demonio.
Andiamo ad affrontare questo ultimo punto, snocciolando la scienza delle merendine.
Cominciamo con il sottolineare ancora una volta che NON esistono alimenti giusti o sbagliati in assoluto, come NON esistono alimenti sani o non sani per definizione.
TUTTO DIPENDE DA QUANTO E QUANTO SPESSO LI MANGIAMO.
Parlando però di prodotti “industriali”, quasi sempre ci spaventiamo per la presenza di qualcosa di troppo: troppi ZUCCHERI? troppo SALE? troppi CONSERVANTI?
Ma è vero in assoluto? Vediamolo insieme…
Che molti di questi alimenti abbiano in proporzione rispetto al peso delle buone concentrazioni di quelli detti sopra è spesso vero.
Quanto è in eccesso rispetto allo stesso alimento, o suo sostituto, fatto in casa?
E se quello fatto in casa è fatto con attenzione a non esagerare (es. metto il dolcificante al posto dello zucchero) quanto è oggettivamente migliore?
Lo si può comparare?
Se prendiamo ad esempio un ciambellone classico, con uova, farina, burro, e altri ingredienti di uso comune, senza particolari aggiunte, rimanendo in una porzione notiamo che la differenza è altrove: nel peso!
Quella crostatina contro cui abbiamo inveito in nome dell’eccesso ha un vantaggio oggettivo: è standardizzata con tutte le altre del pacchetto.
Sono tutte uguali e pesano tendenzialmente poco.
Fermi tutti e respiriamo.
Non siamo qui per dare un “via liberi tutti” sulle merendine, o a dire che il ciambellone della nonna sia da demonizzare. Ragioniamoci sopra, soprattutto senza partire prevenuti!
L’eccesso di zuccheri c’è (spesso nei prodotti confezionati) se facciamo riferimento a quello che le linee guida ci dicono doverci essere, per 100g di prodotto.
Ma se quella merendina la mangiamo solo quando dobbiamo andare a fare la spesa, e il pacco di merendine in casa è aperto da tempo (proprio perché non le consumiamo tanto frequentemente), quanto è pericoloso quell’eccesso di zuccheri per la salute, per la dieta, per la forma fisica?
Ecco che il punto si sposta sul fatto che, troppo spesso, scegliamo o NON scegliamo determinati alimenti soltanto su qualcosa che visivamente ci attrae, o sull’idea che abbiamo di quella categoria.
Esempio che non c’entra nulla: tempo fa ho comprato un dentifricio al cocco perché mi piace il cocco, anche se in riferimento all’igiene dentale, non mi sembra una grande idea.
Ma la fretta (ero vicina alla cassa e il tipo dietro di me sbuffava) e la sensazione di tropicale che mi ha trasmesso, me l’ha fatto prendere.
E chi ha la p.IVA lo sa, che il tropicale ha il suo fascino.
Tanto spesso questo accade anche con gli alimenti, ed ecco che la merendina è bocciata a priori.
Finché si resiste. Oppure è “sgarro” e quindi ne mangio 15, pur non desiderandole realmente.
Nel mondo del confezionato però esiste anche chi si muove bene, chi ricerca comunque la qualità. Proviamo allora a ribaltare il primo pensiero, e sostituire il GIUSTO/SBAGLIATO con “se compro le crostatine, quanto durano?”. Se durano 3 giorni o 3 mesi, la valutazione cambia!
O ancora, se mangio soltanto quella merendina una volta al giorno, mantenendo una dieta complessivamente equilibrata e non ricca ad esempio in zuccheri, sará quella a fare la differenza?
1. SE DAVVERO AVESSIMO UNA DIETA EQUILIBRATA, NON AVREMMO BISOGNO DI TANTE RACCOMANDAZIONI o DI PORCI TANTI PROBLEMI SUL CONTENUTO DI QUESTO O QUELLO.
2. LO STESSO DISCORSO VALE PER LA COLAZIONE AL BAR CON CORNETTO E CAPPUCCINO.
(E i colleghi paleo-fanatici muti.)
In tutto questo, abbiamo sorvolato volutamente sul discorso saziante o della “completezza nutrizionale” della colazione iniziale con caffè e Crostatina.
Da tutto questo un pensiero potrebbe essere da non sottovalutare.
Prendiamo quindi le merendine, ma come anche altri prodotti commerciali industriali, o il cornetto del bar, è possibile, partendo solo dai valori nutrizionali e dalla praticità di valutazione (sono standard, tutti uguali, a differenza della fetta di ciambellone), valutare di includerli in una dieta, anche dimagrante.
Usciamo dal loop del dimagrante = sciapo, scondito, sbiadito.
All’interno di qualsiasi tipo di dieta, con qualsiasi obiettivo abbiamo, qualsiasi cambiamento vogliamo, si può, dal punto di vista alimentare, inserire TUTTO.
In alcuni casi l’inserimento di alcuni prodotti potrebbe cozzare con i numeri.
Se ad esempio nella mia dieta, la sostituzione della colazione con una merendina o un cornetto da bar verrebbe (numericamente) fuori in una porzione di 25g, quanto senso ha per me inserirla?
Vale forse di più la pena non consumarne proprio?
(Se chi ti segue é un dietista\nutrizionista equilibrato, sa che questo nodo si scioglie con le frequenze).
In altri casi l’inserimento di certi prodotti, soprattutto se considerati sbagliati\eccessivi, é parte stessa della terapia.
Imparare a inserirli è imparare a gestirli.